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Lavorare il vetro: la nostra specialità
Isotempra da oltre 20 anni si occupa di lavorazioni speciali del vetro quali la tempra, indurimento, Heat Soak Test e stratifica. Dal 2016 ha acquisito anche dei forni di curvatura non temprata e tutto il know-how necessario per questa lavorazione.
Tempra
APPLICAZIONE: vetri naturali, stampati, basso emissivi, magnetronici, a controllo solare, verniciati, parzialmente verniciati con spessore da 4mm a 19mm.
DESCRIZIONE: il vetro temprato viene ottenuto tramite trattamento termico (tempra). Il pezzo deve essere tagliato alle dimensioni richieste e ogni lavorazione (come levigatura degli spigoli o foratura e svasatura) deve essere effettuata prima della tempra.
Il vetro è posto su un tavolo a rulli su cui scorre all’interno di un forno, che lo riscalda alla temperatura di tempra di 640°C. Quindi viene rapidamente raffreddato da getti d’aria. Questo processo raffredda gli strati superficiali, causandone l’indurimento, mentre la parte interna rimane calda più a lungo. Il successivo raffreddamento della parte centrale produce uno sforzo di compressione sulla superficie, bilanciato da tensioni distensive nella parte interna. Non tutti i vetri sono temprabili; in particolare, se presentano forme articolate o numerosi fori vicini tra loro possono rompersi durante il trattamento termico, a causa delle tensioni interne del materiale.
Il vetro temprato è circa sei volte più resistente del vetro float, questo perché i difetti superficiali vengono mantenuti “chiusi” dalle tensioni meccaniche compressive, mentre la parte interna rimane più libera da difetti che possono dare inizio alle crepe.
D’altro canto queste tensioni hanno degli svantaggi. A causa del bilanciamento degli sforzi, un eventuale danno ad un estremo della lastra causa la frantumazione del vetro in molti piccoli frammenti. Questo è il motivo per cui il taglio deve essere effettuato prima della tempra e nessuna lavorazione può essere fatta dopo.
Per la sua maggiore robustezza, il vetro temprato è spesso impiegato per la realizzazione di elementi senza struttura portante (tutto vetro), come porte in vetro e applicazioni strutturali.
È anche considerato un “vetro di sicurezza” in quanto, oltre ad essere più robusto, ha la tendenza a rompersi in piccoli pezzi smussati poco pericolosi. Questa caratteristica è sfruttata nell’industria automobilistica, dove viene impiegato per realizzare i finestrini laterali delle automobili, e in generale in tutte quelle applicazioni dove i frammenti del vetro infranto potrebbero colpire delle persone. In alcune situazioni però si possono avere problemi di sicurezza a causa della tendenza del vetro temprato a frantumarsi completamente in seguito ad un urto sul bordo. Da un punto di vista ottico la lastra di vetro può presentare delle distorsioni determinate dal processo di tempera rispetto ad un vetro non temperato.
Indurimento
APPLICAZIONE: vetri naturali, stampati, basso emissivi, magnetronici, a controllo solare, verniciati, parzialmente verniciati con spessore da 3mm a 10mm.
DESCRIZIONE: il processo di indurimento del vetro è identico a quello di tempra, l’unica variante è il tempo in cui il vetro rimane all’interno del forno con un raffreddamento più graduale.
L’effetto finale che lo differenzia dalla tempra è che se si verificasse la rottura non sarebbe in piccoli pezzi ma in “spicchi” più grossi.
La sua applicazione trova merito in vetrate di copertura soprattutto, dove, accoppiato con un temprato, in caso di rottura riesce a mantenere la sua forma originaria evitando l’ “effetto sacco” dato tra uno stratificato con entrambi i vetri temprati.
Stratifica
APPLICAZIONE: a due o più strati su
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- PVB (polivinilbutirrale)
- SG (Sentry Glass) plastico rigido antiuragano ad alte prestazioni
- DG41 plastico rigido
- Con inserti metallici
- Con tessuti
- Con reti metalliche
- Con reti plastiche
- Con stampe digitali
- Con vetri decorati
- Con vetri verniciati
- Con vetri serigrafati
- Con altri materiali compatibili (ceramica, onice ecc.)
- Con celle fotovoltaiche
- PVB colorati trasparenti (varie combinazioni)
- PVB coprenti (bianco, nero o colorati vari)
- Vetri curvati
DESCRIZIONE: il vetro stratificato è realizzato unendo due o più strati di vetro ordinario alternato a un foglio plastico di colore simil-latteo, solitamente polivinilbutirrale (PVB). Il PVB è unito a sandwich con il vetro che è poi scaldato a 70 °C e pressato con rulli per espellere l’aria ed unire i materiali, l’operazione viene conclusa inserendo il sandwich così composto in un’autoclave a temperatura di circa 140°C e pressione costante di circa 10 bar, dove si completa il processo di espulsione dell’aria, rendendo così il vetro laminato nuovamente trasparente.
Gli strati intermedi possono presentare anche diversi spessori come pure il PVB può essere prodotto colorato in modo da dare all’insieme della lastra un aspetto colorato. Lo strato intermedio mantiene i pezzi di vetro in posizione anche quando il vetro si rompe e con la sua resistenza impedisce la formazione di larghi frammenti affilati. Più strati e maggiore spessore del vetro aumentano la resistenza.
Il vetro stratificato è normalmente impiegato dove ci può essere il rischio di impatti con il corpo umano, oppure dove il pericolo possa derivare dalla caduta della lastra se frantumata. È considerato un vetro di sicurezza grazie alla capacità di mantenersi compatto se fratturato.
Serigrafia e verniciatura
DESCRIZIONE: la serigrafia può avvenire a caldo utilizzando un tipo di vernice vetrificabile che viene cotta durante il processo di tempra garantendo un effetto indelebile della vernice che rimane parte integrante del vetro, oppure “a freddo” con un tipo di vernice catalizzata.
Questi vetri verniciati “fondo pieno” oppure parzialmente potranno poi essere stratificati da Isotempra.
Ciò permette al nostro cliente di avere un servizio celere e di qualità, grazie al fatto che il vetro appena serigrafato viene subito temprato e quindi si eliminano i rischi di difetti e sbavature causati principalmente nel trasporto.
Heat Soak Test (HST)
DESCRIZIONE: il vetro temprato può presentare, proprio con il processo di trattamento termico, una sostanza all’interno del vetro denominata solfuro di nichel che può provocare la rottura spontanea del vetro dopo un tempo non determinabile. Per evitare che questo accada viene eseguito questo processo chiamato appunto Heat Soak Test che garantisce al 99% l’assenza di questa sostanza.
I vetri temprati vengono inseriti all’interno di un forno speciale alla temperatura di 300°C per determinare un ciclo completo di circa 8 ore.
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